Chiudo gli occhi e immagino di abbracciare me stessa quando ero piccola.
La prendo in braccio, quella piccola bambina, le dico che è degna di tutto tanto amore, che è bella , che merita tutto l'amore che c'è. Le dico di non preoccuparsi, da grande sarà una adulta completa, consapevole, integra, gioiosa, felice.
La Luce che è dentro di lei, risplenderà come un sole.
Coccolo ed amo quella bambina che ha avuto paura, si è sentita sola, ha vissuto momenti di sconvolgimento, di perdita, di abbandono ed angoscia.
A partire da questo momento mi ricorderö di prendermi cura di me stessa, questo è il piü grande e bel apporto che posso offrire agli altri.
Suona strano, un controsenso? Già. Siamo abituati allo pseudomartirio.
Sembra egoismo. Ma essere felici é egoismo. È il mio fine piü alto.
La mia felicità è il piü grande tributo che posso donare alla vita su questo pianeta.
Un cuore in armonia dice-bene,di e con, chiunque incontri.

Mi amo come sono e desidero volermi ancora piü bene.
Tante persone sono bravissime nel dare ma non sanno ricevere. Proprio quelle che svolgono professioni assistenzialistiche (infermieri, medici, madri, psicologi, padri,) hanno piü difficoltà a ricevere amore e nutrimento. A volte anche a spese della loro salute, relazioni, felicità. Un lago che ha un emissario ma non ha un immissario...alla fine si inaridisce.

Un cuore che dona ma non riceve mancherà di energia per il corpo (non di solo pane vive l'uomo).
Oggi quindi, coccolo la mia Bimba interiore ferita, la amo, la accolgo tra le mie braccia. Mi impegno a volermi Bene, a stabilire cosa mi rende felice e a farlo.
Sono pronta a ricevere dagli altri.
Oggi penso a me.
Mi chiedo: cosa posso dire, fare, sapere, ricevere per essere felice?
Niente risposte. Attendo le opportunità.
Le trovo, adesso.WLVS!

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E non dimenticate di visitare la bellissima capitale, Palma di Mallorca. Non dovete preoccuparvi per gli spostamenti, ci sono moltissimi autobus che collegano la città di Palma agli altri paesini.
E' bellissimo anche partecipare alle escursioni o gite in mare, per ammirare i fondali e forse anche i delfini, ci sono zone dell'isola ancora incontaminate, grazie al vincolo ambientale: un vero e proprio paradiso naturale!!!!

Sicuramente vi siete divertiti, lasciate un vostro commento ericordate di seguire questa fantastica rubrica per trovare tanti fantastici consigli

 Il modo di comunicare con le nostre "entità guida" o meglio, con i nostri angeli (precisazione: si puo essere spirituali a prescindere dal professare o no, una religione), possono essere svariate.
Una delle tante. Ho chiesto: Che cosa posso fare come prossimo passo imminente? La vita stravolge in molti modi.
La mia lo è stata spesso. Comprendo che era...crescere.
Voglio crescere ancora, ma, basta dolore. Voglio crescere con gioia. Voglio gioia per me e per gli altri.

​
La risposta:ANGELI
Il Cielo ha pensato a qualcosa di meraviglioso per te! Tuttavia, ciò che ti aspetta è diverso da quanto tu avevi in mente. Chiedi a te stesso cosa preferiresti: quello che avevi chiesto o qualcosa che ti farà sentire ancora più felice e soddisfatto? A volte, Dio o l'entità in cui crediamo, ha in serbo per noi gioie che non saremmo nemmeno in grado di immaginare. Apri la tua mente e il tuo cuore alla possibilità di meritare anche più di quello che chiedi. Fidati dei tuoi angeli, che ti guideranno in direzioni nuove ed emozionanti.
da: Le risposte degli Angeli
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Crescere è :Sono connessa alla Terra e all'Universo col Cuore, Amo essere Qui, trovarmi Qui, quando Amo la Terra Amo la mia Bambina Interiore. Ecco: io sono nell'Abbondanza d’Amore, Finanziaria ed Economica. Cosi è! (n.d.r.)©

La squadra #cestchicandanimaoutfitepeperoncino sceglie/seleziona e raccomanda in maniera indipendente i prodotti che puoi acquistare on line; per ogni acquisto confermato attraverso uno dei link presenti nel testo, riceve una commissione senza alcuna variazione del prezzo finale

                                                #luciadiludul

Per non dimenticare

Il 27 gennaio si celebra La Giornata della Memoria, una giornata dedicata al ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico. Per ricordare ciò che successe anni fa, durante la seconda guerra mondiale: milioni di persone tra uomini, donne e bambini sono stati perseguitati dalle leggi razziali e poi strappati alla loro vita, portati nei campi di sterminio dai quali solo in pochi sono tornati.

La "Giornata della Memoria" è stata istituita nel 2000 per ricordare le vittime delle persecuzioni fasciste e naziste degli ebrei, degli oppositori politici, di gruppi etnici e religiosi dichiarati da Hitler indegni di vivere. La data prescelta è quella dell'anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz (vicino a Cracovia in Polonia) avvenuta ad opera della Prima Armata dell'Armata Rossa (comandata dal maresciallo Koniev) il 27 gennaio 1945. Gli Ebrei deportati dall'Italia e dal Dodecaneso furono 8.566, di cui 5.557 morirono di stenti o nelle camere a gas.

Mai nella storia dell'umanità vi era stata una catastrofe di tale portata provocata da esseri umani. Complessivamente le vittime della II Seconda Guerra Mondiale sono 32 milioni, di cui 20 milioni civili i più vecchi, donne, bambini. A loro si devono aggiungere le vittime dei campi di sterminio nazisti e giapponesi; 26 milioni, di cui 6 milioni di ebrei. Nei lager nazisti furono soppressi anche detenuti politici, militari catturati durante le campagne di Polonia, Russia, nei Balcani, zingari, testimoni di Geova, omosessuali, etnie slave.
Gli ebrei romani deportati sono 1023, di cui 16 sopravvissuti, una sola tra le donne. Molti romani di religione ebraica morirono nei campi di lavoro forzato. Sono stati trovati dei documenti relativi alla partenza da Roma il 5 gennaio 1944 di un convoglio diretto a Dachau, in Germania, e poi dopo 5 giorni di sosta dirottato a Mauthausen, in Austria, con 480 uomini, di cui 11 ebrei, gli altri schedati come politici antifascisti, anche di vecchia data, cui nomi, come quelli degli ebrei rastrellati nel Ghetto e in altre zone della capitale il 16 ottobre 1943, figuravano nelle liste consegnate ai nazisti dai collaborazionisti fascisti. La ricerca relativa alla deportazione di italiani non ebrei, è ancora incompiuta, nonostante siano passati tutti questi anni,e resa complicata dalle difficoltà di reperire documenti e testimonianze, occultate o disperse. Stragi di innocenti commesse dai nazifascisti. Persone rimaste senza nome. Senza "riconoscimento" meritano almeno una preghiera.

Ricordare é necessario per le future generazioni

La Shoah è una parte agghiacciante della storia dell'umanità. E' importante ricordarla.

Le persone sopravvissute e liberate da Auschwitz hanno raccontato la loro triste storia ed è nostro dovere non dimenticarla. La memoria di queste orribili storie, ci deve aiutare a creare un futuro migliore, un futuro in cui non si dovrà ripetere mai più nulla di tutto questo!

Storia

"Shoah": è un termine ebraico che significa "annientamento", "sterminio".
Il Terzo Reich fu condotto dal dittatore Hitler, fin dal 1933 (quando fu eletto Cancelliere in Germania), e dal regime fascista del dittatore Mussolini. Per indicare questo terribile evento storico è comunemente, pur se impropriamente usato, il termine "olocausto" (greco holòkauston, composto di hòlos "tutto/intero" e kaustos "bruciato"), che originariamente indicava il rito religioso in cui l'offerta veniva distrutta dal fuoco.
Adolf Hitler nel suo libro "Mein Kampf" sostenne che solo un'organizzazione militare, fondata sulla fede e sull'obbedienza al capo supremo poteva realizzare la rinascita nazionale: Veniva così delineata una società gerarchica in cui le masse si sottomettevano ai capi e le razze inferiori a quelle superiori.
Il 30 gennaio 1933 Hitler fu nominato Cancelliere, fece firmare al Presidente Hinderburg un decreto che sopprimeva tutte le libertà costituzionali, l'eliminazione dei partiti e dei sindacati. Si costituì la Geheime Staatpolizei meglio nota come Gestapo, la Polizia di Stato e tribunali speciali contro gli oppositori.
Una volta raggiunto il suo scopo Hitler fece uccidere nella notte del 30 giugno 1934 (la notte dei lunghi coltelli) Ernest Ròhm, comandante delle squadre d'assalto, e i suoi luogotenenti dall'esercito.
In seguito furono create le cosiddette “leggi razziali” che resero invivibili le condizioni di vita degli ebrei, per poi esiliarli tutti nei campi di concentramento.
Il 7 novembre 1938, a Parigi, il diciassettenne ebreo polacco Herschel Grynszpan uccise il diplomatico nazista Ernst von Rath. L'attentato di Parigi fu il pretesto per il pogrom contro gli ebrei tedeschi organizzato nella notte tra il 9 e il 10 novembre. In quella che è passata alla storia come "notte dei cristalli", durante la quale furono distrutte in Germania oltre 200 sinagoghe, devastati 7500 negozi ebrei, uccisi 91 ebrei e ca 26.000 ebrei arrestati e deportati in campi di concentramento; segnò l'inizio delle persecuzioni violente degli ebrei da parte del nazismo. Nel 1935 vennero promulgate le "leggi di Norimberga" con cui gli ebrei non sono riconosciuti cittadini di razza ariana, vengono privati della nazionalità, limitati nelle loro professioni e nei rapporti con gli altri; in seguito, sono costretti a portare una stella di tessuto giallo (la stella di Davide, a sei punte) cucita sugli abiti e sui loro passaporti deve essere stampata la lettera "J", iniziale della parola "Jude" (ebreo).

Strumenti della repressione nazista furono la Gestapo organizzata da Hermman Gorig e le "SS", shutzstaffeln, squadre di protezione; le "SS" erano comandate da Himmler, uomo sadico e violento che reclutava i suoi uomini tra coloro che si dimostravano particolarmente crudeli.
Le SS divennero da polizia di partito a gestori dell'apparato terroristico nazista.
All’inizio del 1942 venne, infine, varata la “soluzione finale del problema ebraico”: Un agghiacciante piano di sterminio che prevedeva la deportazione degli ebrei di tutti i paesi occupati nei lager e la loro uccisione. In questo periodo sono stati uccisi circa 6 milioni di ebrei.  Molti dei quali furono prima usati come cavie umane in esperimenti di ogni tipo. Bambini, vecchi e tutti gli inabili al lavoro venivano condotti direttamente nelle camere a gas, appositamente fatte costruire dagli stessi deportati. Gli altri invece erano costretti a lavorare in officine private o interne ai campi e, una volta divenuti inadatti alla produzione a causa delle terribili fatiche e privazioni subite, venivano eliminati.

Prima vennero...

Prima vennero per i comunisti,
e io non dissi nulla
perché non ero comunista.

Poi vennero per i socialdemocratici
e io non dissi nulla
perché non ero socialdemocratico.

Poi vennero per i sindacalisti,
e io non dissi nulla
perché non ero sindacalista.

Poi vennero per gli ebrei,
e io non dissi nulla
perché non ero ebreo.

Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.

Martin Niemöller, (Prima vennero....)

Giusti tra le nazioni

Durante il Nazifascismo, non ci sono stati solo dittatori, la Gestapo e il Reich. C'erano anche tante persone che hanno lottato strenuamente contro il potere nazista, per salvare gli ebrei, queste persone sono dette i Giusti. Essi hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita per salvare la vita anche di un solo ebreo dal genocidio nazista.
Chi viene riconosciuto Giusto tra le nazioni viene insignito di una speciale medaglia con inciso il suo nome, riceve un certificato d'onore ed il privilegio di vedere il proprio nome aggiunto agli altri presenti nel Giardino dei Giusti presso il museo Yad Vashem di Gerusalemme. Ad ogni Giusto tra le nazioni viene dedicata la piantumazione di un albero, poiché tale pratica nella tradizione ebraica indica il desiderio di ricordo eterno per una persona cara.
A tutt'oggi, oltre 24.000 Giusti tra le nazioni sono stati riconosciuti: tra questi ricordiamo Oskar Schindler, e l'italiano Giorgio Perlasca.  

Ho visto le vittime
Ho visto i morti sconosciuti...Sono questi che mi hanno svegliato. Se un ignoto, un nemico diventa una cosa simile, se ci arresta e si ha paura di scavalcarlo, vuol dire che anche vinto il nemico è qualcuno, che dopo averne sparso il sangue bisogna placarlo, dare una voce a questo sangue, giustificare chi l'ha sparso. Guardare certi morti é umiliante. Non sono più faccenda altrui: non ci si sente capitati sul posto per caso. Si ha l'impressione che lo  stesso destino che ha messo a terra quei corpi, tenga noialtri inchiodati a vederli, a riempircene gli occhi. Non è paura... Ci si sente umiliati, perchè si capisce-si tocca con gli occhi-che al posto del morto potremmo essere noi: non ci sarebbe differenza e se viviamo lo dobbiamo al cadavere imbrattato. Per questo ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione.
-CESARE PAVESE da: Prima che il gallo canti-

La Memoria della Shoah attarverso il Cinema

Il cinema ha contribuito a tenere vivo il ricordo degli avvenimenti della Shoah. Moltissimi sono i film diventati cult, in quanto veri e propri capolavori dell'arte cinematografica a tema.
A volte succede che questi capolavori vengono trasmessi tutti nello stesso periodo o giorno della ricorrenza, e succede che i nostri impegni non ci permettono di guardarli.
Di seguito una selezione, #sceltidacestchic, di alcune pellicole che meglio hanno raccontato l'Olocausto.

Alle fronde dei salici
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sul'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
                                                Salvatore Quasimodo

Salvatore Quasimodo
Nato a Modica 1901
Morto a Napoli 1968
Premio Nobel per la Letteratura 1959
ndr: Salvatore Quasimodo non è stato un combattente attivo antifascista, ma ha dichiarato apertamente le sue idee antifasciste.

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Vienna era da molto tempo nella top 5 delle capitali europee che volevo visitare e finalmente questo capodanno ce l'ho fatta.

Ma le mie ricerche sono cominciate già da un po' (volo, itinerario e tutto quello che può servire).

Step successivo: l’hotel. Grazie a Booking.com, ho trovato un hotel carino in zona Prater e ben servito, quindi è facile raggiungere punti diversi della città con i mezzi pubblici. Clicca qui per vedere l'hotel .

Ho potuto sfruttare al massimo il giorno di partenza e di rientro arrivando a Vienna con un volo mattutino, e rientrando l'ultimo giorno con un volo serale.

Come sempre nei miei viaggi adoro girare per musei e scoprire la storia della città, immergermi nei suoi racconti e "ascoltare" i personaggi che l'hanno vissuta, quindi non poteva mancare l'acquisto del Vienna Pass (che dà accesso a oltre 70 attrazioni, tra cui Hofburg, Sisi Museum, Albertina e tanti tanti altri).

Studio come muovermi con i mezzi pubblici, poiché già all’arrivo all’aeroporto di Vienna Schwechat, bisogna sapere come arrivare presso l'hotel e con quali mezzi, (si può optare per treni, bus, metro, tram), ed evidenzio tutte le fermate prossime alle principali attrazioni che dovrò visitare.
Ecco il mio personalissimo itinerario per sfruttare al meglio il vostro tempo, si comincia.

Giorno 1

Si parte da Milano Malpensa con il volo delle 7AM, fortunatamente dall'aeroporto al Prater c'è un treno diretto, la linea S7 della ferrovia urbana, con fermata Praterstern. 5 minuti a piedi e arrivo in hotel, check-in e lascio i bagagli.
Prossima tappa: Opera di Vienna. Prima di cominciare devo ritirare il Vienna Pass presso i loro uffici proprio di fronte all'Opera.
Guarda il video Vienna1
Una passeggiata in centro e una visitina al Duomo di Santo Stefano: l'edificio religioso più importantre di Vienna, costruito sulle rovine della chiesa romanica dedicata a Santo Stefano costruita nel 1147, anche se dell'antico tempio  si conserva solo la Porta dei Giganti e le Torri dei Pagani.
Dopo il Duomo, finalmente si mangia qualcosa.
Un altro giro in centro anche sulle caratteristiche carrozze, e si ritorna in hotel, una doccia, un po' di riposo... ma la giornata non è finita!
E' il 31 dicembre, stasera ci saranno fuochi d'artficio, musica e spettacolo: perciò dopo cena dritti al Prater, innanzitutto visto che è San Silvestro per cercare un posto, in mezzo a questa marea di gente dove godersi un po' di vin brulè aspettando la mezzanotte e poi per ammirare la storica ruota panoramica di Vienna.
Dopo le 22:30 la coda per la ruota è diminuita, perchè la gente ha cominciato a posizionarsi per lo spettacolo pirotecnico, e secondo voi avrei mai potuto lasciarmi sfuggire l'occasione di fare un giro sulla ruota la notte di Capodanno? Ovviamente no...

Sapevi che???

• Nel corso della sua storia, la ruota è riuscita a sopravvivere a grandi catastrofi naturali e ai conflitti bellici. Fu testimone della I Guerra Mondiale, durante la quale smise di funzionare per due anni.
• Negli ultimi giorni della II Guerra Mondiale, nel 1945, i bombardamenti distrussero gran parte della ruota. Anche se fu ricostruita velocemente, si installarono solo 15 delle 30 cabine che aveva all’inizio.

Dopo un po' di foto panoramiche dall'alto finalmente si avvicina il countdown, scendiamo dalla ruota e cin cin... Felice anno nuovooooooooo!!!

Consiglio bonus: Se non soffrite di vertigini e viaggiate con un budget non troppo limitato, potete cenare a lume di candela in una delle cabine della ruota, ideale per una serata super romantica.

E' iniziato un nuovo anno, e io sono a Vienna!
Oggi finalmente attivo il Vienna pass,  ho deciso di sfruttarlo cominciando dalla Residenza Belvedere (Superiore e Inferiore).  Un tempo i due palazzi collegati da un giardino barocco, unico nel suo genere, erano situati al di fuori delle porte della città imperiale, e fungevano da residenza estiva del principe Eugenio di Savoia. Qui potrete ammirare la più vasta raccolta mondiale di dipinti di Gustav Klimt con le celebri icone dello stile Liberty “Il bacio” e “Giuditta” (Belvedere Superiore) e importanti opere di esponenti dell’Impressionismo francese tra cui Paul Cézanne, Edgar Degas, Vincent van Gogh, Claude Monet, Edouard Manet, Camille Pissarro e Pierre-Auguste Renoir...
L’interno del Belvedere Superiore è un po' diverso da quello che mi aspettavo:non ha l'aspetto di un palazzo imperiale. Sono infatti decorati soltanto il Salone di Marmola, la cappella e la hall. Le altre sale non mostrano un apparato decorativo sontuoso, ma accolgono le collezioni del Museo Belvedere, dal Medioevo ai nostri giorni. L'ho comunque apprezzato molto!

è ormai mezzogiorno e dopo i festeggiamenti di ieri sera, in giro c'è ancora poca gente: e così ne approfitto, per fare la mia pausa pranzo allo storico Hotel Sacher, e fortunatamente ho dovuto aspettare poco in coda.
Dopo pranzo,visto che sono già in zona, tappa obbligatoria all'Hofburg.
Per essere specifici l'Hofburg è un enorme complesso, che occupa l'ampia zona degli antichi possedimenti imperiali, accogliendo musei, una cappella, una chiesa, la Biblioteca Nazionale Austriaca, la Scuola d'Equitazione, fino all'ufficio del Presidente austriaco.
Tuttavia oggi ho deciso di concentrarmi sulla visita più importante, il Museo di Sissi e l'Argenteria di Corte, unita al Museo del Tesoro imperiale.

La Reggia di Schönbrunn: Sono stata abbastanza meticolosa nel pianificare questa visita; la reggia al suo interno comprende musei, giardini, labirinti e persino uno zoo.
Costruita nel XVII secolo, la Reggia di Schönbrunn (Schloss Schönbrunn) fu l’enorme residenza estiva della famiglia imperiale. Facilmente raggiungibile grazie alla metropolitana (linea U4, fermta Schönbrunn) e bus.

Un’altra cosa che vorrei far notare a proposito della metro Viennese è che si entra e si esce senza controlli, controllori, tornelli etc… Che elevato senso di civiltà!! tuttavia di tanto in tanto ci sono dei controlli a campione, e se siete sfortunati potreste ritrovarvi con una multa che va dai 60€ ai 100€ a persona (direi che è meglio non rischiare)

Nel Settecento, il periodo di reggenza di Maria Teresa, la residenza estiva imperiale divenne lo splendido centro della vita di corte.
Anche al Parco della Reggia di Schönbrunn le meraviglie da scoprire non mancano. Prenditi abbastanza tempo per visitare l'intero complesso, io ho pianificato l'intera giornata!
Per visitare le sale e il castello sono disponibili diversi tipi di tour: grazie al mio Vienna Pass io ho avuto accesso al Grand Tour (le sale che si presentano al visitatore in tutto il loro sfarzo sono in gran parte arredate in stile cinese ed elementi ornamentali provenienti dall’Estremo Oriente, oltre alle sale di rappresentanza e gli appartamenti privati di Francesco Giuseppe ed Elisabetta).

Sapevi che...

• all'età di sei anni il giovane Mozart si esibì qui per la prima volta nella Sala degli Specchi davanti all'imperatrice Maria Teresa?
• l'imperatrice Maria Teresa e l'imperatore Francesco Stefano di Lorena avevano 16 figli? 11 femmine e 5 maschi

Dopo le sale mi sposto verso il Museo delle Carrozze imperiali con alcuni pezzi imperdibili come:

• La barocca carrozza dell'incoronazione degli Asburgo (cocchio imperiale)
• Il phaeton del figlio di Napoleone
• L'abito con strascico di Sissi
• La “Reitkapelle”, la sala con dipinti equestri di Sissi e la sella di Sissi.

   
Purtroppo in inverno il labirinto e i giardini imperiali non sono accessibili ma mi consolerò con i mercatini di Natale all'esterno del Castello.

Proseguendo, si arriva allo zoo di Schönbrunn: costruito nel 1752 è quindi il più antico del mondo, non dovrebbe mancare in nessun viaggio a Vienna. Con le sue 700 diverse specie animali, tra cui panda giganti, koala, elefanti e leoni. Un viaggio all'interno del Polarium e un tuffo nell'acquario...

Non poteva mancare un tour nella famosa Casa del deserto: Questa serra botanica fu commissionata dall'imperatore Francesco Giuseppe I, che voleva sistemare qui le sue esotiche piante provenienti da Sudafrica e Australia. L'edificio, costruito in stile Liberty nel  1904, è suddiviso in tre diversi habitat aridi: Madagascar e deserto del Vecchio e del Nuovo Mondo. Goditi qui un mini-viaggio nel deserto con tartarughe, affascinanti serpenti a sonagli dalla coda nera, che sono originari degli Stati Uniti e possono crescere fino a 1,3 metri di lunghezza.

E' ormai pomeriggio, il tempo vola! la giornata purtroppo è un tantino uggiosa, e prima di lasciare il castello voglio fare un giro tra i mercatini di Natale e approfittarne per assaggiare qualcosa di tipico dalle bancarelle: un ottimo gluhwein e qualcosa di caldo da mangiare.
C'è ancora tempo prima che chiudano i musei, voglio sfruttare il Pass ancora un po': prossima tappa il Museo di Sigmund Freud. Nella casa di Freud si espongono oltre quattrocento oggetti, fra cui lettere, libri, fotografie che documentano la vita del padre della psicoanalisi.

Oggi termina il mio Museum pass (avevo acquistato quello da 3 giorni), e voglio sfruttarlo al meglio!
ho deciso di tornare all'Hofburg: si parte dall'Albertina, fortunatamente sono arrivata proprio all'ora di apertura e grazie al pass ho potuto saltare la coda. Per chi non lo sapesse l'Albertina Museum custodisce una delle più vaste e significative raccolte di opere di arte grafica al mondo; espone innumerevoli opere d'arte, dai moderni lavori di arte grafica alla fotografia e all'Impressionismo. Si trovano qui capolavori di prestigiosi artisti come Monet, Cézanne, Klimt e Picasso. Una visita dell'Albertina permette di conoscere da vicino anche l'opulenza che caratterizzava la vita degli Asburgo.
 
Sapevi che...

• il nome dell'Albertina viene dal nome del duca Alberto di Sassonia, genero di Maria Teresa, che la fondò nel 1776?
  
• Henri Matisse e Pablo Picasso, le cui opere sono esposte all'Albertina, furono legati da un'intensa amicizia in cui non mancava una certa rivalità fin dal 1905, (anno in cui si conobbero)?
  

Dopo questa immersione nell'arte, mi sposto di pochi metri in direzione della Scuola di Equitazione Spagnola per assistere ad una esercitazione del mattino. La scuola, creata nel 1572, fa parte del Hofburg ed è una delle istituzioni più famose di Vienna. Per quanto mi riguarda la sconsiglio: l'esibizione del mattino dura circa 1h, non si possono fare foto e nel biglietto basic non è incluso nemmeno un posto a sedere e ciliegina sulla torta vedrete per un'ora 6 ragazzi girare in tondo nell'arena della scuola a cavallo, se si vuole assistere a qualcos'altro, alla visita della scuola e avere un buon posto a sedere bisogna acquistare un biglietto più costoso (io sono uscita dopo 25 min persi).
NON LA CONSIGLIO! (come potrete vedere dalle recensioni molti altri utenti, la pensano come me).
La giornata prosegue e fortunatamente la zona è ricca di luoghi da visitare, io ho scelto di dirottare la mia attenzione sul Weltmuseum.
Il Weltmuseum, è uno dei musei di etnologia più importanti al mondo, si trova anch'esso nel complesso dell'Hofburg, ed è inoltre il museo di antropologia più grande d'Austria; al suo interno una delle collezioni più affascinanti della spedizione di James Cook. Qui potrai esplorare una miriade di tesori provenienti dall'Asia, l'Africa, l'Australia e le Americhe.
Uno dei punti di forza del museo è proprio il Copricapo di Montezuma (Messico, Aztechi).

Breve sosta alle bancarelle del mercatino di Natale qui all'Hofburg per uno spuntino e si riparte per un giro sul battello della "City Cruise Line".

Compresa nelle attività del Vienna Pass, è stata una delusione e vi spiego il perchè: Al di là della pessima organizzazione e della scomodità dei posti, il vero tema è che NON C’E' ASSOLUTAMENTE NULLA DA VEDERE dalla barca, perché il Danubio attraversa la periferia di Vienna e nessuna opera, edificio storico o altro si affaccia sulle acque. Praticamente si vede la periferia della città, inoltre nessuna audioguida solo musica con brani natalizi. Non sprecate tempo e soldi.
Dopo questa piccola fregatura, ho voglia di qualcosa di divertente! comincio a riguardare attentamente la lista dei musei offerta dal Vienna Pass e mi accorgo che incluso nel ticket c'è un ingresso al Madame Tussauds di Vienna.

Eccoci al Madame Tussauds! questo è il paradiso per foto instagrammabili: potrai scattare foto con i personaggi più disparati (dai politici e regnanti di fama mondiale come Obama, Sissi o Mandela, fino ai creativi e ai geni come Freud o Einstein, oppure scatenarti sul palcoscenico insieme a Freddie Mercury e Micheal Jackson).
Il tempo vola quando ti diverti, ma non è finita qui! Il museo delle cere si trova all'interno del Prater, e visto che ormai si è fatto tardi ed è buio, ho voglia di godermi il resto del pomeriggio al Prater, sulle attrazioni, (meglio farle prima di cena).

A cena a causa di un disguido con il ristorante non ho potuto assaggiare il dolce: poco male... Dopo qualche ricerca su internet scopro che ci sono diverse pasticcerie famose per la Sacher (oltre ovviamente all'Hotel Sacher), i dolci sono buonissimi un po' dappertutto, soprattutto nelle pasticcerie con produzione propria, ma anche nei forni (che sono più economici) e alle bancarelle.

Mi dirigo verso Pasticceria Aida: sembra la pasticceria di Barbie.
Il bancone delle torte a guardarlo è molto invitante, ma riflettendoci bene non ne vale la pena. La Sachertorte è stata deludente, in compenso lo Strudel era ottimo, una fetta abbondante e niente male.
 
I costi sono leggemente più bassi rispetto all'hotel Sacher ma onestamente, meglio il secondo e vi spiego i motivi:

• Innanzitutto, secondo me, la Sachertorte dell'Hotel Sacher è decisamente più buona
• In secondo luogo, l'ambiente è meno caotico. All'hotel Sacher, c'è sempre coda, ma anche in Pasticceria Aida abbiamo dovuto attendere.
• da Aida i tavoli sono piccoli e praticamente l'uno attaccato all'altro come sardine, invece l'hotel Sacher garantisce un po' di privacy tra i tavoli distanziandoli tra loro.
• per quanto riguarda la location, Aida è più moderno gli ambienti si tingono interamente di rosa, inoltre si trova di fianco al Duomo; invece l'hotel Sacher ha un arredamento un po' più antico, sedie e poltroncini di velluto bordeaux e si trova di fianco all'Opera.

E infine per concludere la serata, una passeggiatina ammirando la città illuminata con l'atmosfera di Natale.
 
Sapevi che...
La torta al cioccolato Sacher è nata proprio a Vienna, nel lontano 1832, per opera dell’allora sedicenne Franz Sacher? e che Il dolce fu creato per il principe Klemens Von Metternich?

è l'ultimo giorno, nel tardo pomeriggio si riparte. Dopo il check-out, ho deciso di fare ancora un giro.
Innanzitutto un po' shopping e souvenir, e poi una visita alla Chiesa di San Carlo Borromeo: uno degli edifici religiosi più interessanti della città. è inoltre possibile visitare il tempio e salire fino alla cupola per vederla da vicino.
Non lontano si trova il noto quartiere Hundertwasserhaus, un complesso di case popolari, costruito fra il 1983 e il 1986, con un aspetto realmente originale: sembra un puzzle, il suolo non è lineare ma ondulato, e all’interno delle stanze crescono degli alberi, i cui rami escono dalle finestre.
Un pranzo leggero con calma e poi dritti all'aeroporto, il volo per Malpensa ci aspetta...

Le giornate d'inverno possono essere particolarmente fredde, e a volte uggiose. Ma non preoccuparti, si può essere caldi e alla moda allo stesso tempo. La moda invernale a Vienna, infatti si concentra sugli accessori: cappelli, guanti e sciarpe saranno i veri protagonisti dei tuoi outfit da viaggio, che ti permettranno di scoprire la città senza congelare.
Il modo migliore per visitare Vienna è a piedi e con i mezzi. Pertanto potresti camminare quasi tutto il giorno. Assicurati che le tue calzature siano belle ma confortevoli: ti consigliamo scarpe più calde, per un comfort garantito ma con stile.
I tacchi sono fantastici la sera, per una cenetta in un ristorante, abbinati ad un vestito o una gonna elegante purchè facciano parte di uno stivaletto invernale, fidati! Ti sconsiglio le scarpe da ginnastica: per camminare potrebbero essere comode, ma gli inverni austriaci possono essere freddi, anche se non nevica e pertanto meglio un paio di scarponcini, che proteggono dal freddo e dall'umidità.
Il modo migliore per sopportare gli sbalzi termici, è vestirsi a strati: bisogna essere pronti per le temperature esterne con un bel giaccone o parka, ma indossare sotto un dolcevita per quando entri nei bar o in un museo.

Per quanto riguarda zaino da viaggio io ne utilizzo uno con passante per trolley---->qui ne troverai diversi: posso far riposare un po’ le spalle avvolgendo la cinghia per il bagaglio all’impugnatura della valigia. Vi lascio il banner del sito in cui potrete trovare molti articoli da viaggio (zaini, borse,beauty,trolley e accessori): personalmente mi trovo molto bene, ho acquistato i loro articoli, tra cui il trolley Roncato e lo zaino con passante che probabilmente avete intravisto in qualche foto.
Passiamo al beauty! so che tutti noi, siamo lì a contare i millilitri che si possono portare in aereo: ma io ho finalmente risolto questo problema!!! Grazie ai cosmetici solidi e TravelKit: sono prodotti ecosostenibili perché permettono di ridurre i rifiuti di plastica pesando meno sull'ambiente, tutto questo senza rinunciare all'efficacia di un classico prodotto liquido.

Quali sono i vantaggi??

1. Sostenibilità ambientale - I cosmetici solidi tendono ad avere una minore impronta ecologica rispetto ai loro omologhi liquidi. Spesso vengono confezionati con materiali minimali o completamente privi di plastica, contribuendo così a ridurre il consumo di plastica e i rifiuti inquinanti.
2. Minore rischio di allergie e irritazioni - Poiché sono privi di molte sostanze chimiche aggressive, i cosmetici solidi naturali possono essere adatti a persone con pelli sensibili o soggette a allergie cutanee.
3. Riduzione del peso e del volume nei viaggi - I cosmetici solidi sono compatti e leggeri, il che li rende ideali per i viaggi. Non devi preoccuparti di spillamenti o di rispettare i limiti di quantità dei liquidi nei bagagli a mano.
4. Durata maggiore - Poiché i cosmetici solidi tendono ad essere più concentrati rispetto a quelli liquidi, spesso durano più a lungo e richiedono meno prodotto per ogni utilizzo.
5. Nessun deterioramento dovuto all'acqua - I cosmetici solidi non contengono acqua, il che significa che non è necessario l'uso di conservanti sintetici per prevenire la crescita di batteri e muffe. Ciò può contribuire a ridurre il rischio di irritazioni o reazioni cutanee.
6. La famiglia della cosmetica solida è sempre più numerosa ed in continuo rinnovamento, puoi trovare tutto ciò che serve per i tuoi viaggi: shampoo solido, balsamo solido, detergenti corpo solidi, Scrub burri e oli solidi per la tua pelle e tanto altro...
   

Ricapitolando, questi sono gli oggetti indispensabili per il tuo viaggio:

•     cappotto caldo,
•     scarponcini,
•     guanti,
•     sciarpa,
•     cappello caldo,  
•     uno zaino pratico e comodo
  
•     Cosmetici solidi

Spero che il mio itinerario e i miei consigli vi siano di aiuto, lasciate i vostri commenti, e supportateci!

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LE ORIGINI E LA STORIA DELLA BEFANA

​La Befana, (la manifestazione di Epifania) è sempre stata immaginata come un mitico personaggio con l'aspetto da vecchia, il naso adunco, e indossa un abito fatto di un ampia gonna scura, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate. 
Ella porta doni ai bambini buoni nella notte tra il 5 e il 6 gennaio. 

La sua origine si perde molti secoli or sono, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi.

Ma effettivamente chi è la Befana? 
Gli antichi Romani pensavano che a guidarla fosse Diana, dea lunare legata alla vegetazione, altri invece una divinità misteriosa chiamata Satia (dal latino satiaetas, sazietà) o Abundia (da abundantia).

Nella tradizione popolare però il termine Epifania, "storpiato" in Befana, ha assunto un significato diverso, andando a designare la figura di una vecchina particolare, portatrice di doni. Foto befana 2
Come per molte tradizioni e festività, molte di esse hanno un'origine rurale, affondando le loro radici in un passato agricolo. Questo principio vale anche per la Befana.
Anticamente, infatti, la dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio d'inverno, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l'anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli a cavallo di una scopa. Oramai stanca e rinsecchita, Madre Natura era pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovine Natura, in una luna nuova.
Epifania: tutte le feste porta via.

Nella cultura italiana attuale, la Befana è vista come una sorta di Nonna buona che premia o punisce i bambini.
I bambini buoni riceveranno dolcetti, caramelle o qualche regalino, ma quelli cattivi solo del carbone, che simboleggia le malefatte dell'anno passato. 

  in ritardo con i regali?! clicca sulla foto sotto!

Diverse tradizioni in diversi Paesi!

​In Francia nel giorno dell'epifania si usa fare un dolce speciale, all'interno del quale si nasconde una fava. Chi la trova diventa per quel giorno il re o la regina della festa.

In Russia la chiesa ortodossa celebra il Natale il 6 gennaio. Secondo la leggenda i regali vengono portati da Padre Gelo accompagnato da Babuschka, una simpatica vecchietta.

In Islanda il 6 gennaio viene chiamato "il tredicesimo", perchè da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni. Questo è l'ultimo giorno del periodo festivo nel quale si dice addio al Natale. Si inizia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l'ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo ( il primo Babbo Natale arriva l' 11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un falò e fuochi d' artificio.

In Ungheria il giorno dell'epifania i bambini si vestono da Re Magi e poi vanno di casa in casa portandosi dietro un presepe e in cambio ricevono qualche soldo.

In Romania la festa dell'epifania rappresenta la venuta dei Re Magi ed è un giorno festivo. Ancora oggi in alcuni paesi i bambini vanno lungo le strade e bussano alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie. Di solito come compenso ricevono qualche spicciolo.

Lasciati ispirare da migliaia di possibilità per i tuoi regali: un regalo profumato per chi adora le candele, un libro che accompagni le tue serate d'inverno, giochi per bambini e tanto altro... Inoltre scegliendo Macrolibrarsi sostieni un'azienda italiana, etica e sostenibile, che si impegna ad accrescere il bene comune.

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  EPIFANIA
"Non ho come i Magi
che sono dipinti sulle immagini,
dell'oro da recarti."
"Dammi la tua povertà."
"Non ho neppure, Signore,
la mirra dal buon profumo
nè l'incenso in tuo onore."
"Figlio mio, dammi il tuo cuore."
                                              Francis Jamme
​                                         da Poesie del Natale

​Tradizionalmente il periodo natalizio si chiude con l'arrivo della Befana, la vecchietta grinzosa che a cavallo di una scopa passa a riempire le calze poste sotto le mensole del camino.
La tradizione si perde nella notte dei tempi e forse è retaggio di riti pagani; secondo una leggenda popolare, sembra che i fuochi fossero accesi per illuminare la strada ai Re Magi in viaggio per Betlemme. Un tempo dai falò si ricavavano i pronostici per l'annata osservando la direzione delle faville; sulle braci si cuocevano i cibi. 
Per alcuni anni il giorno della Befana è stato spostato e festeggiato in una data che non era quella tradizionale del 6 gennaio.
Ora, fortunatamente, la vecchietta è ritornata a portare i doni nel giorno da sempre a lei dedicato, per volere di grandi e piccini affezionati a questa benefica strega.
Per rendere più allegro e gioioso questo giorno cosa c'è di meglio che preparare insieme la vostra personale e originalissima calza personalizzata?
potete scegliere diversi colori, tutto seguendo la fantasia di grandi e piccini. 
Oggi vi mostriamo simpatiche idee originali per far divertire anche i vostri bambini.

Viene viene la befana: calza personalizzata! 
Guarda le proposte: #sceltidacestchic

CALZA DI JEANS
​Materiale
tessuto jeans azzurro del tipo leggero
strass, perline, paillettes bianche, argento o colorate
spagnoletta di filo bianco
macchina per cucire
forbici 
ago
​
Procedimento
Disegnare la calza sulla tela jeans piegata doppia e ritagliarla avendo l'accortezza di lasciare un centimetro di bordo per le cuciture
Unire i bordi con la macchina da cucire
Applicare con ago e filo paillettes, strass perline a vostra scelta formando magari fiori o stelle, sulla punta e sul bordo superiore. 

CALZA DIPINTA
​Materiale
tela bianca di cotone
filo bianco
carta carbone
colori per tessuto
vecchio giornale
pennarello per tessuti
macchina per cucire
forbici
pennello
​
Procedimento
Riportare il disegno della calza sulla tela piegata doppia e ritagliarla avendo l'accortezza di lasciare un centimetro di bordo per le cuciture
Con la carta carbone ricalcare su una parte della calza dei disegni a piacere (stelle, befane...) e dipingerle vivacemente con i colori per tessuto, appoggiandosi sulla carta assorbente o sul giornale.
Per far risaltare maggiormente il disegno, contornate di nero con un pennarello per tessuti.
Se si dovesse macchiare la stoffa, coprite la macchia dipingendoci sopra qualcosa ad esempio una foglia di agrifoglio o una stellina...
Fissare il colore passando sul retro il ferro da stiro caldo

CALZA VELLUTINA
Materiale
carta di vellutina in diversi colori
colla
forbici
forbici seghettate
​
Procedimento
Disegnare su carta vellutina piegata doppia la sagoma della calza e ritagliarla
Incollare i bordi tra loro con la colla
Decorare la gamba, il tallone e la punta con altri pezzi di carta vellutina ritagliati a piacere, o a fisarmonica ritagliandoli magari con forbici seghettate

​Ora che le vostre calze personalizzate sono pronte potete riempirle di dolci e giocattoli e fare una magnifica sorpresa.…

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​

Una sera le stelline piú vicine a mamma Luna dissero: "Perché dobbiamo star sempre ferme nello stesso posto? Noi desideriamo muoverci: lasciaci andare, mamma."
La luna non sapeva che fare: non poteva lasciarle muovere tutte, perchè avrebbero messo in disordine il cielo; cosí pensó di accontentarne una sola, la piú buona e la piú umile.

C'era infatti una stellina che non si lamentava mai, se ne stava quasi nascosta e mandava una luce debole debole. La povera stellina aveva una punta rotta e ne provava tanta vergogna.
La mamma volle renderla felice e coprí la punta spezzata con una bella striscia di argento, lunga e svolazzante. La stellina, quando si vide cosí bella, risplendette di una luce piú viva.
Mamma luna le disse: " Va' pure un po' a spasso, cara, va' dove vuoi."
La buona stellina volle rendersi utile a qualcuno. Guardó sulla terra, e vide tre Re che andavano sui cammelli, e sentí che cercavano il Bambino Gesú per adorarlo. Allora si abbassó, si abbassó finchè i tre Re la videro.
"Oh!" gridarono  "una stella cometa che si muove nel cielo! Seguiamola!"
La stellina li guidó fino ad una capanna piena di luci e di canti.
Su un povero giaciglio il Bambino Gesú apriva le braccia in un gesto d'amore. I Re lo adorarono e gli offrirono doni.
La stellina, che si era posata sul tetto, si senti felice.
                                        -Marco  LOMBARDI
                                                da A scuola insieme-

​Mario Luzi contempla il mistero della nascita, sorpreso dai pastori e dai Magi, che assumono i simboli di una fede sfogata nel riconoscimento e nell'adorazione. Cristo umano e divino, raccoglie le persone al di là dei segni e delle apparenze. *La stella, con il suo "largo fascio di Luce", indica il cammino di chiunque si fidi a seguirla *(ndr)…

EPIFANIA
Notte, la notte d'ansia e di vertigine
quando nel vento a fiotti interstellare,
acre, il tempo finito sgrana i germi
del nuovo, dell'intatto, e a te che vai
persona semiviva tra due gorghi
tra passato e avvenire giunge al cuore
la freccia dell'anno... e all'improvviso
la fiamma della vita vacilla nella mente.
Chi spinge muli su per la montagna
tra le schegge di pietra e le cataste
si turba per un fremito che sente
ch'è un fremito di morte e di speranza.

In una notte come questa,
in una notte come questa l'anima,
mia compagna fedele inavvertita
nelle ore medie
nei giorni interni grigi delle annate,
levatasi fiutó la notte tumida
di semi che morivano, di grani
che scoppiavano, ravvisó stupita
i fuochi in lontananza dei bivacchi
piú vividi che astri. Disse: è l'ora.
Ci mettemmo in cammino a passo rapido,
per via ci unimmo a gente strana.
                                                      Ed ecco
il convoglio sulle dune dei Magi
muovere al passo dei cammelli verso
la Cuna. Ci fu ressa di fiaccole, di voci.
Vidi gli ultimi d'una retroguardia frettolosa.
E tutto passó via tra molto popolo
e gran polvere.

Chi andó, chi recó doni
o riposa o se vigile non teme
questo vento di mutazione:
tende le mani ferme sulla fiamma,
sorride dal sicuro
d'una razza di longevi.

Non piú tardi di ieri, ancora oggi.
                                          *Mario Luzi*
                            da Tutte le poesie 

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​​Santa Lucia, la più amata 

​Vi siete mai chiesti chi portasse i regali prima di Babbo Natale? 
Prima di lui era Santa Lucia che si occupava di portare i doni ai bambini lo sapevate?
Questa è la sua storia…
Lucia visse tra il 283 e il 304 dopo Cristo, era una giovane donna nata a Siracusa, bella, ricca e fu promessa sposa come era la consuetudine. In seguito decise di dedicare la sua vita al Signore, si convertì al Cristianesimo e, denunciata dal mancato sposo, fu perseguitata, mutilata e uccisa.
Secondo la leggenda, gli occhi le sarebbero stati cavati dai suoi persecutori, durante la tortura. Da allora, divenne la Santa protettrice degli occhi e della vista e si racconta che l’inizio del suo martirio cadde proprio in data del 13 dicembre.
Per la Chiesa Cattolica è Portatrice Cristiana di Luce e, in molti luoghi, secondo la tradizione è lei a portare i doni ai bambini.

In molti dipinti è raffigurata in abito bianco con una corona di candele e arriva dal cielo, su un carretto pieno di doni, trainato da un asinello, per distribuirli ai bambini buoni. Un po’ come Babbo Natale, non a caso chi festeggia Santa Lucia ricorda anche una tradizione: “la notte di S.Lucia è la più lunga che ci sia”.
Il culto di Santa Lucia nasce a Venezia, città in cui riposano le sue spoglie e molta gente arriva da molte parti d’Italia e d’Europa per renderle omaggio e chiederle aiuto per ogni tipo di situazione.

I bambini in questa sera vanno a letto presto, lasciano latte e biscotti per Santa Lucia e fieno e carote per attirare l’asinello davanti alle porte di casa, e in alcuni paesi nei giorni antecedenti l’avvento di santa Lucia, un uomo passa per le strade suonando un campanello. Brano 13 dicembre coro bimbi
Anche nella penisola scandinava il culto della santa è molto presente, la tradizione vuole che la figlia maggiore indossi una tunica bianca e una sciarpa rossa in vita, con il capo coronato da un intreccio di rami e sette candeline, si svegli alle 4 del mattino e porti caffè, latte e dolci ai familiari ancora a letto.
Mentre per i maschi di famiglia è tradizione che indossino grandi cappelli di carta e portino lunghi bastoni con stelline.
Ancora indeciso sui regali??? Ci pensiamo noi: ecco qualche piccolo suggerimento, tante idee diverse per tutti i gusti e che non passano mai di moda ---

-->Natale: Libri sotto l'albero #ioleggoperché

Curiosità: Per Santa Lucia, il 13 dicembre, in molte città italiane compaiono molte bancarelle che vendono dolciumi e frutta caramellata. In Svezia, alle quattro del mattino, la ragazza più giovane di ogni famiglia indossa una tunica bianca e mette sul capo una corona intrecciata di verde con sette candele accese; porta caffè e dolci a letto a tutti i famigliari. Questo per ricordare che Lucia portava cibo ai confratelli nelle catacombe e che, per avere le mani libere, portava una lampada fissata sui capelli.
​

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Gli occhi di Santa Lucia

è un dolce tradizionale natalizio della cucina pugliese.
​Uno squisito dolcetto tipico delle feste natalizie. Questi dolci hanno l'aspetto di tarallini. Per la preparazione bisogna avere molta pazienza. Fatti i tarallini bisogna prepararne la glassa con cui poi ricoprirli. Il segreto per far rimanere morbidi i dolcetti è non cuocere troppo i tarallini, bensì tirarli fuori dal forno non appena sono dorati sulla superficie.

PREPARAZIONE: 2 ore
COTTURA: 20 minuti
PRONTA IN: 2 ore 20 minuti
CUCINA: Barese, Pugliese
DIFFICOLTÀ: Media​

INGREDIENTI
1 kg. farina
200 ml. vino bianco
200 ml. olio extra vergine di oliva
300 gr. zucchero a velo
4 cucchiai acqua
1 bustina vanillina

PROCEDIMENTO
Impastate la farina con l’olio, il vino e il sale fino ad ottenere un impasto morbido. Stendete la pasta sul ripiano e create dei bastoncini.
Con i bastoncini ottenuti create i tarallini e cuocerli in forno a 150°C per circa 20 minuti; nel frattempo potete preparare la glassa.
Per preparare la glassa ponete lo zucchero a velo ben setacciato in una ciotola. Portate dell’acqua ad ebollizione in un pentolino ed aggiungetela allo zucchero un cucchiaio alla volta mescolando continuamente per far sciogliere lo zucchero.
Continuate a mescolare fino a sciogliere lo zucchero ed assicuratevi di eliminare eventuali grumi.
Se la glassa dovesse apparire troppo liquida aggiungete dell'altro zucchero a velo, un cucchiaio alla volta, o al contrario, se dovesse risultare troppo compatta aggiungete dell’acqua poche gocce per volta, fino ad ottenere una consistenza vischiosa.
Quando i tarallini saranno pronti immergeteli nella glassa e quindi raccoglieteli e metteteli ad asciugare su carta oleata.

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Quando il Natale si avvicina sono tutti alla ricerca di idee per decorare casa in maniera creativa, originale e soprattutto economica.
I materiali adoperabili per le vostre creazioni sono tantissimi, praticamente infiniti: vecchie palline, giornali, gomitoli di lana, bottiglie, pigne, riviste, tappi, libri, carta, cuscini, tessuto, fettine d'arancia e tanto tanto tanto altro...
Tante fantastiche idee da realizzare con i bambini,per un Natale all'insegna della fantasia!

TORRE DI REGALI

Segui il tutorial per realizzare una simpatica torre di regali!

ALBERO DI NATALE

Personalmente adoro fare l'albero!
In ogni casa ci sono usanze e abitudini diverse, ma a non tutti piace l'idea di utilizzare e abbattere gli alberi (soprattutto a me), e così si preferisce sostituirli con quelli artificiali.
Ma il mood più recente è quello degli alberi di Natale fai da te!
In questo modo, è possibile scegliere il materiale, la dimensione, il colore seguendo solo la fantasia. Per di più, in questo modo l'albero sarà sicuramente unico nel suo genere!
Per darvi qualche suggerimento, abbiamo fatto una selezione di alcuni alberi di natale fai da te scelti a caso dal web, realizzati con i materiali più disparati e che di sicuro troverete nelle vostre case per un Natale all'insegna dell'originalità e del riciclo creativo .

CENTROTAVOLA NATALIZIO

Ho pensato di realizzare per voi una piccola guida su come creare un centrotavola natalizio, semplice ma di grande effetto, SPENDENDO POCHISSIMO! Io ho utilizzato delle pigne di campagna che già avevo raccolto, pulito e dipinto di un colore a mio piacimento....

Nelle foto vi mostrerò alcuni centrotavola realizzati da me, semplici ma d'effetto!

il materiale che ci occorre:

• Un piatto di plastica resistente o ceramica, mediamente grande (io l'ho scelto rosso perchè è il mio colore preferito e si intona agli addobbi del mio albero, ovvero i colori oro e rosso)
  
• pigne, che avremo precedentemente raccolto e ridipinto con vernice spray a scelta (oro, oppure bianco)
  
• super colla o colla a caldo
  
• decorazioni a vostra scelta: pungitopo, rametti di agrifoglio, fiocchi fatti con il nastro, glitter, rametti di pino, piccole foglie e tutto ciò che si fa spazio nella vostra fantasia...
  
• 1 candela (o più)
  

 Procedimento

• Prendete un piatto a vostra scelta, pulitelo... Il piatto sarà la nostra base, il nostro supporto.
• Ora dobbiamo attaccare sulla base, cioè il piatto, le nostre pigne decorate, utilizzeremo quindi della super colla o colla a caldo.
• Man mano che incollate le pigne o rametti sulla base, cercate di incollarli l'un con l'altro! In questo modo ogni pigna si sosterrà con l'altra pigna etc, così saranno tutte incollate saldamente. Si creerà una certa rigidità nel nostro centrotavola e non ci saranno problemi in caso di spostamenti.
• Non dimenticate di lasciare uno spazio, un angolo per la candela.
• Ora aggiungeteci le decorazioni che avete scelto: fiocchi, palline, rametti etc... potete inserirli in maniera alternata, incollandoli saldamente.
• Una volta inserita la anche la candela il centrotavola sarà pronto!

Un'altra simpatica, rapida, elegante (ed estremamente economica) alternativa consiste nell'utilizzare come centrotavola un semplice vaso di fiori, che già avevo e decorarlo all'esterno con un nastro, e all'interno con pigne di campagna e palline del vostro albero di natale (io ho scelto un nastro bianco con fiocchi di neve e le palline rosse e oro)... questo velocissimo e semplice trucchetto darà alla vostra casa un tocco raffinato Spendendo poco. Fantastico, no?

GHIRLANDA NATALIZIA

la ghirlanda natalizia è un classico delle decorazioni. Ma come realizzarla?

 Materiale:

• Cominciamo con del cartoncino spesso e rigido, abbastanza largo per ritagliare la corona che sarà d'appoggio alla nostra ghirlanda.
  
• pigne e stelle, con orsetti, con gusci secchi, con pungitopo e vischio, rametti, fiocchi di nastro, glitter, e tutto ciò che vi piace.
  
• super colla o colla a caldo.
  

 Procedimento:

• Cominciate tagliando una grande corona di cartone (dimensioni 35 cm di diametro e 6 cm di larghezza)
  
• Disporre le decorazioni di pigne sul cartoncino, incollandole inizialmente sulla base del cartoncino, e incollando le pigne l'una con l'altra per creare rigidità nella ghirlanda.
• Decorate la corona con gli oggetti scelti per la decorazione, come la frutta secca, le nocciole, le noci o fette d'arancia secche o anche le luci natalizie, pungitopo e vischio, rametti, fiocchi di nastro, palline, glitter.
• Per appendere la ghirlanda potete incollare un gancio o utilizzare del nastro, nella parte superiore della corona (io ho optato per un nastro largo color oro).

STELLA DI NATALE

ho realizzato per voi una piccola guida su come creare una stella di natale fai da te, con delle pigne e altri simpatici oggetti!
Passiamo all'occorrente:

• ci occorreranno 5 pigne, possibilmente chiuse, che avremo precedentemente raccolto e ridipinto con vernice spray a scelta (io ho una spruzzata di bianco per dargli quell'effetto "neve")
  
• colla a caldo
  
• decorazioni a vostra scelta: pungitopo, rametti di agrifoglio, fiocchi fatti con il nastro, glitter, rametti di pino, piccole foglie e tutto ciò che si fa spazio nella vostra fantasia...
  
• 1 nastro/cordino, per poter appendere la stella
  

C'è così tanto che puoi realizzare con la tua sola fantasia: Esistono mille modi per decorare la casa con creazioni diy ed evitare la spesa di acquistarne di nuovi, rispettando l'ambiente.

Continua a seguirci per altre fantastiche idee di riciclo creativo e tanti altri argomenti interessanti.

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Crescere è :Sono connessa alla Terra e all'Universo col Cuore, Amo essere Qui, trovarmi Qui, quando Amo la Terra Amo la mia Bambina Interiore. Ecco: io sono nell'Abbondanza d’Amore, Finanziaria ed Economica. Cosi è! (n.d.r.)©

🎄Il Natale per molti è il periodo più pittoresco dell’anno a cui sono legati ricordi d’infanzia, profumo di dolcetti e regali da scartare. Per renderlo ancora più magico, ti proponiamo delle magnifiche idee di stile per decorare la tua casa. Unitamente all’albero di Natale, protagonista assoluto, ci sono migliaia di idee che potrai aggiungere all'arredamento, anche realizzate da te. 
 

La casa addobbata in stile Classic Christmas riscalda l'ambiente con le sue fantasie rosso e oro, con una spruzzatina di  verde: ad esempio con cuscini foderati in tartan, il più classico dei tessuti natalizi, e alla porta un'immancabile ghirlanda con bacche rosse e rametti verdi, questo stile è per i più nostalgici.
Per la tavola di Natale puoi scegliere tra una tovaglia scozzese o rossa con decorazioni oro/bianco e realizzare un tradizionale centrotavola con rami di abete, palline rosse e delle insostituibili candele lunghe. Come segnaposto, puoi utilizzare anche degli addobbi più piccoli del tuo stesso albero, ad esempio una pallina rossa.

Il Natale come l’hai visto in tanti film, come l'immancabile Kevin McCallister, fatto di omini biscottini e casette di pan di zenzero, accompagnati da un abete verde carico di decorazioni bianche e rosse: lo stile Scandi Christmas spesso propone addobbi ispirati ai ricami tirolesi bianchi su sfondo rosso. Ritroviamo questi motivi e colori nelle calze della befana con impunture da appendere al caminetto, nei personaggi di tante dimensioni per abbellire ingressi e angolini della casa che meritano di essere valorizzati (ad esempio Babbo Natale, Schiaccianoci, bastoncini di zucchero).
Su un tappeto bianco, i futon rossi rendono vivace il soggiorno e ti renderanno comodissimo il momento di scartare i mille pacchetti.

Questo è lo stile che rende ancora più speciale il giorno più magico dell’anno. Tuttavia se lo stile con ricamo tirolese non è di vostro gradimento vi basterà concentrare le vostre decorazioni su due colori principali: Bianco e Rosso.

Per ricreare la freschezza e l’allegria dell’inverno nevoso, puoi ispirarti allo stile Snow Christmas, fatto di decori nei toni freddi dell’argento, azzurro e ovviamente del bianco. Il ghiaccio in tutte le sue sfumature con rimandi agli animali che popolano le regioni artiche è il tema sviluppato per addobbare la casa.
Qua e là una spruzzatina di decori color rame o marroncino, o qualche bacca rossa per dare il giusto contrasto all'insieme.
Le idee a tema natalizio bianco per avere un Bianco Natale sono molteplici: decorazioni bianche per l'albero di Natale, oppure albero di Natale bianco con luci calde e ornamenti sui toni dell'azzurro.

Un'alternativa glamour al tradizionale rosso natalizio per decorare la casa a Natale,che mi piacerebbe davvero provare è seguire lo stile Glam Christmas dove i colori oro e bianco sono i protagonisti della scena. Un'alternativa elegante per addobbare la casa a festa con dettagli ricercati, e piccoli oggetti che rendono il soggiorno  luminoso. Per ravvivare il divano, via libera dunque a nuovi cuscini, rigorosamente nei toni dell'oro e del bianco,  da abbinare alla tenda dorata che porterà una luce nuova al tuo soggiorno.
Uno stile natalizio più aristocratico. Un albero di Natale con effetto innevato è il fiore all'occhiello dello stile Frosted. Per creare un fascino regale, usa oro e argento come colori primari, e colori freddi per accompagnare il tutto,  creando restyling natalizio a tema glam.

Lo stile Magical Christmas credo che si spieghi da solo, ma andiamo a dargli un'occhiata insieme: ruota sui toni del rosa pastello, rosa/oro. Uno stile romantico e delicato ispirato alle creature delle fiabe che hanno accompagnato la nostra infanzia, alle fate, elfi e alle principesse...

Il rosa è il colore di base, abbinato al crema, oro e ai borgogna; le figure sono leggere, romantiche e magiche come una favola!

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Il 2 novembre è dedicato alla commemorazione dei defunti, delle persone a noi care e che non ci sono più.
La festa dei morti era venerata perché: “da i morti nasce la vita, come dai semi nasce il frutto”. 
Anni fa si credeva che nei semi delle fave nere si ritrovassero le lacrime dei trapassati. 

Il cibo che non si può mangiare 

In antichi testi greco-romani si parla di un tipo diverso di banchetto, un cibo che non sfama: ovvero indicava il fumo che saliva al cielo mentre si preparavano i cibi per i banchetti funebri. 

Il cibo dei morti

Nelle tradizioni italiane, il cibo dei morti era costituito da fave, fagioli e in generale da tutta la verdura a baccello. Questo perchè si credeva che queste piante, avendo il fusto privo di noduli, fossero un collegamento diretto tra la terra e l'aldilà.

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Cibo e storia

Anche nell’Antico Egitto il cibo si riuniva ad un rito funebre, infatti venivano preparati appositamente dei particolari piatti che venivano poi posti nella tomba del defunto, insieme alle sue cose accumulate in vita, affinché potesse condurre una vita uguale a quella che conduceva sulla Terra.

C'era una volta la tradizione di consumare cibi con alimenti tipici della stagione.
C'era una volta la tradizione di farsi raccontare le storie dai nonni.
C'era una volta un po' di lentezza che ci permetteva di assaporare e gustare meglio non solo le pietanze ma anche i momenti di vita.
C'era una volta la calza dei morti che si preparava di nascosto dai bambini per poi fargliela trovare la mattina del giorno dei morti, come premio dai cari defunti per essere stati bravi; i quali non si erano dimenticati di noi e noi di loro. Inoltre il segno del loro passaggio. Anche se, sotto sotto nessuno ci credeva, neppure io da bambina; però comunque un regalo è sempre un piacere, e poi... perchè rovinare la leggenda?
C'era una volta La Colva, oggi sostituita da Dolcetto o scherzetto? anche in Puglia. E benché chi scrive si diverte pure con Halloween, Jack O'Lantern etc. Le tradizioni delle proprie radici servono ad aprirsi meglio al resto del mondo, con la consapevolezza di chi apprezza i sani sapori e principi.
Pertanto signori miei ecco:
La Colva, il dolce tipico della cultura popolare di Ognissanti e soprattutto alle radici biscegliesi e di diverse zone della Puglia.

Certamente la maggior parte dei Biscegliesi conosce la tradizione antichissima cristiana celata in questo "magico" piatto gustato nel mese di Novembre, mese dei defunti: -ogni chicco di grano mangiato simboleggia una preghiera rivolta alla salvezza delle anime del Purgatorio-.
In realtà questo dolce ha origini ben più antiche e sicuramente pagane. Richiama molto, infatti, la Kòlluba (colliva) greca; piatto che non mancava mai nei banchetti in onore dei propri defunti.
La leggenda ellenica narra inoltre che questa pietanza venisse offerta a Dioniso ed Ermes come rito propiziatorio.
La colva racchiude in ogni suo singolo ingrediente un significato:
il chicco di grano che germogliando una volta messo sottoterra rappresenta la rinascita; il vincotto che richiama il vino versato dagli Etruschi sulle tombe dei propri cari ed infine e non ultimo la melagrana che è il simbolo della vita... e quindi dell'Abbondanza

                               La ricetta
​
Ingredienti per 6 persone
400 gr di grano da cuocere
120 gr di gherigli di noci
120 gr di mandorle
1/2 grappolo di uva bianca
1 melagrana
cioccolato fondente a piacere
1-2 cucchiani di cacao amaro
​"vincotto" a piacere (ovviamente di uva)

 Il procedimento:
mescolare il grano cotto a chicchi di melograna, mandorle e gherigli di noci appena tostati e sminuzzati, chicchi d'uva snocciolati, pezzetti di cioccolato fondente, una spolverata di cacao amaro, vincotto (uva) per amalgamare gli ingredienti (a piacere).
Un suggerimento: mangiarla in un paio di giorni e tenerla in un luogo fresco per evitare che il grano si indurisca.
Ps: ci sono anche altre variazioni, questa mi ricorda quella di mia nonna.

 Simbologia e significato:
le mandorle = le ossa nude
la melagrana = il ritorno del corpo sulla terra
l'uva passa = la morte è un passaggio ad un'altra dimensione, è piü dolce pensarla cosi
il grano = la resurrezione

  Noi che... Un'antica credenza popolare: Ogni chicco di grano mangiato rappresenta l'anima di un defunto salvato dal Purgatorio.
Curiosità: in Grecia durante le cerimonie funebri viene preparato un dolce simile
Si usa anche nella tradizione ortodossa, però viene messo il cioccolato, ed è chiamato coliva/κόλυβα.
Dolce della tradizione culinaria biscegliese, tipica del giorno dei morti. La Colva e' un dolce, che fa parte della tradizione Biscegliese, viene degustato il 2 Novembre, per la commemorazione dei defunti. Ma anche per tutto il mese di novembre essendo composta con i frutti tipici della stagione autunnale. La tradizione vuole che per ogni chicco di grano mangiato, viene liberata un' anima, aiutandola nel cammino dal Purgatorio al Paradiso.

???Il vincotto era prodotto sin dai tempi degli antichi Romani; essi usavano bollire il mosto d'uva per conservarlo in modo da poterlo meglio trasportare. I Romani usavano il vincotto come ingrediente per arricchire carni ed altri piatti e nelle torte come edulcorante; prima che venisse introdotto l'uso dello zucchero di canna veniva anche mischiato al miele. Usavano il vincotto anche diluito con acqua come una dolce bibita energetica, o come un "vino" romano fortemente inebriante. A seconda del modo di produzione ed il grado di riduzione lo chiamavano "defrutum possum" o "caroleum". Nel corso dei secoli, il vincotto si è sviluppato in differenti versioni di maggiore qualità e raffinatezza culinaria. E' essenzialmente il mosto di uve rosse portato a bollore; la preparazione richiede molte ore finché il mosto non si riduce del tutto e diventa denso. La sua consistenza è pregiata e fondamentale per addensare impasti disomogenei come quello della colva.
NB: la ricetta è tratta da un vecchio biglietto della nonna, le curiosità e altro da una ricerca web

Antiche tradizioni
In alcune case, vi è ancora l'usanza di lasciare la tavola imbandita la sera del primo novembre, prima di andare a coricarsi, acqua e vino (io ci aggiungo delle noci), che per la tradizione sono necessari ai defunti che possono dissetarsi nel loro lungo viaggio; sui balconi, poi, in molti lasciano un lumino votivo per ricordare la vittoria del bene contro il male, della vita contro la morte; ulteriormente diffusa è la consuetudine di commemorare i propri cari che non ci sono più con lumini posizionati al cospetto dei loro ritratti.
Storie d'altri tempi?! Forse! Io le definirei espressioni/testimonianze, piuttosto, della nostra cultura e delle nostre tradizioni italico-pugliesi.

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Il peso forma rappresenta la condizione in cui, statisticamente, ha le minori probabilità di ammalarsi.
In età adulta, per raggiungere e mantenere il peso forma e di conseguenza mangiare senza ingrassare, evitando di compromettere la propria salute senza inoltre, rinunciare ai piaceri della buona cucina, è buona norma conoscere alcune semplici regole che vi risulteranno piu' chiare e utilizzabili dopo aver compreso che cos'è il "metabolismo" e che cos'è il "bilancio energetico".

INTEGRATORI E DIMAGRANTI-RESTA IN FORMA?

Possiamo esprimerci con un semplice paragone per far comprendere il concetto di "metabolismo basale": il corpo umano è come un'automobile. 
Quel minimo di carburante che l'auto deve usare quando è ferma al semaforo rosso, corrisponde al minimo di energia che serve al corpo in condizioni di riposo.

Di conseguenza, il metabolismo basale è quell'energia che si spende solo per garantire il funzionamento degli organi fondamentali per la vita: il cuore per la circolazione del sangue, i polmoni per la respirazione etc...

altro albicocca

Frutta di stagione: salute e freschezza tutto l'anno!

Albicocca: proprietà, benefici, valori nutrizionali.  Ricca di potassio, betacarotene e fibre, l’albicocca è piena di virtù: scopri i suoi contenuti, le varietà, i consigli per l’acquisto e tutte le sue numerose proprietà.
L'albicocca è il frutto prodotto dall'albicocco (Prunus armeniaca), una pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee. E' disponibile sul mercato da giugno a metà agosto. E' un frutto altamente digeribile, appetibile, ipocalorico e con un indice di sazietà notevole.

​L'estate si tinge di arancione, lasciatevi sedurre dal dolce sapore estivo delle albicocche...
Le albicocche nostrane sono un piacere da gustare al volo, perché la loro stagione dura solo pochi mesi. Allora cosa aspetti a mettere in risalto questi versatili frutti a nocciolo cucinandoli in ogni possibile variante?
Porta il sole sulla tua tavola e nel tuo corpo!

Le origini dell’albicocca
L’albicocca appartiene alla famiglia delle Rosacee, la stessa delle mele e delle mandorle. I romani la chiamavano “armeniacum”, in riferimento all’Armenia, che i botanici per lungo tempo hanno ritenuto essere il luogo di origine dell’albicocca, e da qui il nome scientifico Prunus armeniaca. Ma l’Armenia è però solo una tappa del viaggio che questo frutto ha fatto per giungere fino a noi, in quanto il suo vero paese d’origine pare essere in realtà la Cina.


Che cosa contiene l’albicocca
Questo frutto è particolarmente ricco di pectina (una fibra solubile) e di uno zucchero noto come sorbitolo. È fonte di vitamina C, B1, B2, B3, potassio, magnesio, calcio, zinco e ferro. Un etto di albicocche contiene tanto betacarotene (fino a 2163 microgrammi), che nel corpo si trasforma in vitamina A, da fornire all’incirca metà del fabbisogno giornaliero della vitamina. È inoltre fonte di acido folico fondamentale per il sistema nervoso

I valori nutrizionali per 100g di albicocche

• Kcal 28/100 g
• Grassi 0,1 g
• Proteine 0,4 g
• Glucidi 6,8 g
• Fibre 1,5 g

Vitamine:

• Tiamina(B1)0,03mg;
• Riboflavina(B2)0,03mg;
• Niacina(B3)0,50mg;
• Acido Folico(B9)5,00mcg;
• Betacarotene1094mcg;
• C=13mcg.

Sali minerali: 
sodio 1mg;
potassio 320mg;
ferro 0,5;
calcio 16mg;
fosforo 16mg;
zinco 0,1mg.
L'albicocca contrasta i radicali liberi e la formazione di pl placche sulle pareti delle arterie; rafforza il sistema immunitario; contribuisce alla saluta degli occhi, pelle capelli e gengive; riequilibra la pressione sanguigna, è un buon diuretico e lassativo, anche essiccata.

​
Le proprietà dell’albicocca
L’albicocca è indicata in caso di problemi dovuti alla carenza di vitamina A (malattie degli occhi, della pelle, gastrointestinali ecc.), di fibre, come la stitichezza, oltre a proteggere la pelle dal sole. È utile per prevenire l’eccesso di radicali liberi, che è alla base dei processi di invecchiamento e trasformazione cellulare, per aumentare le difese immunitarie e stimolare l’appetito. L’albicocca, inoltre, è da sempre considerato un toccasana contro ristagni e gonfiori che ne conseguono, in quanto fonte ricchissima di potassio, il sale minerale drenante per eccellenza. Ma vediamo di conoscere meglio la benefica azione di questo frutto sulla nostra salute.

• Protegge la retina

La polpa delle albicocche è molto ricca di carotenoidi, responsabili del colore arancio acceso, che sono i precursori della vitamina A, una sostanza fondamentale per la salute della retina e per la prevenzione della degenerazione maculare, dovuta per lo più a invecchiamento e causa la perdita della funzionalità dell’occhio.

• Combatte la ritenzione idrica e la cellulite

L’albicocca è tra i frutti più ricchi di potassio. Una porzione di 3 frutti apporta il 10% del fabbisogno di questo minerale superdrenante, antagonista del sodio, che libera i tessuti dai liquidi in eccesso, contrastando efficacemente la ritenzione idrica e la cellulite.

• Contribuisce alla regolarità intestinale

Le albicocche hanno anche proprietà lassative grazie alla presenza della pectina, una fibra solubile, e del sorbitolo, uno zucchero naturale che depura il colon da scorie e tossine che possono favorire fenomeni di stipsi, gonfiori e fermentazioni.

• Contrasta i sintomi della menopausa e del periodo che la precede

L’albicocca è fonte di boro, un minerale prezioso perché stimola l’azione dei fitoestrogeni assunti con gli alimenti (legumi, soia, germogli di trifoglio rosso ecc.) e contribuisce all’assorbimento del calcio, prevenendo l’osteoporosi. Inoltre, contrasta efficacemente lo stress e rinforza il cervello e le sue funzioni.

• Riduce la glicemia

L’albicocca contiene acido abscissico (Aba), un fitormone che contribuisce al controllo degli zuccheri nel sangue, quindi alla prevenzione dell’insulino-resistenza e del diabete. Inoltre, questo elemento è un valido alleato contro la formazione di grasso addominale e il rallentamento del metabolismo.

• Potenzia l’azione del collagene

Grazie alla presenza di betacarotene, l’albicocca contrasta l’azione di particolari enzimi che distruggono il collagene, la proteina che contribuisce a mantenere tonici i tessuti, compresi la pelle e le pareti dei vasi sanguigni, prevenendo rughe, perdita di tonicità muscolare e di elasticità dei vasi sanguigni e linfatici. In tal modo, questo frutto mantiene giovane la cute e migliora la circolazione, prevenendo anche le varici e la ritenzione di liquidi.

• Placa l’appetito

L’albicocca è tra i frutti con il maggiore indice di sazietà, oltre a essere altamente digeribile. Consumare 3-4 frutti maturi al giorno, quando sono di stagione, aiuta a tenere sotto controllo il desiderio di dolci grazie alla presenza del magnesio, un sale minerale efficace in questi casi. Il sapore zuccherino non deve trarre in inganno. Le albicocche infatti hanno un apporto calorico bassissimo (solo 28 kcal per 100 g) per essere un frutto.
Cosa trovi in commercioLe varietà di albicocche sono numerose e variano per colore e grandezza. Eccone alcune.

• La tonda di Costigliole: potente drenante – è una varietà tipica della provincia di Cuneo. Ha la buccia chiara e una polpa aranciata e succosa particolarmente ricca di acqua e di potassio.
• La vesuviana: una miniera di potassio - Alle falde del vulcano campano, all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, cresce una vera eccellenza con diverse tipologie locali (la Boccuccia Liscia di Torre del Greco, la Cafona, la Ceccona di Ercolano o la Pellecchiella) che si caratterizzano per il sapore dolcissimo e un profumo molto intenso. Questa varietà trae le sue ottime proprietà diuretiche dai terreni vulcanici fertilissimi e ricci di sali minerali.
• Di Galatone: ricca di vitamina A - Prende il nome dal comune pugliese sullo Jonio, in provincia di Lecce. Si narra sia stata portata nel Salento dai Templari al rientro dalla Terra Santa. Oggi è protetta da Slow Food: originariamente innestata in ceppi di mandorlo amaro, ha frutti piccoli, screziati, molto dolci e con polpa morbida che, se non consumata fresca, è adattissima a confetture.
• Di Scillato e dell’Alto Adige: tesori di nutrienti - In Sicilia sono rinomati i frutti dell'albicocco di Scillato (Palermo), anche questo presidio Slow Food. Mentre le albicocche dell'Alto Adige, in Val Venosta, appartengono alla varietà Vinschger Marille che cresce fra i 500 e i mille metri. Sono di colore giallo scuro/arancione, hanno aroma e sapore decisi.
• La Valleggia ligure - caratterizzata da frutti piccoli e dolci come il rosolio picchiettati di lentiggini marroni. Si coltiva nell’entroterra ligure in provincia di Savona ed è dolcissima, tanto da poter sostituire un vero dessert.

Gazpacho di pomodori e albicocche

La zuppa estiva di pomodori e albicocche va servita freddissima. Ma prima di gustarla, guarnitela con una manciata di mandorle affumicate tritate e crescione d'acqua. Il suo gusto vi sorprenderà.
Ingredienti per 4 persone:

• 1 patata farinosa di 100 g
• 1 cipolla
• 2 cucchiai d’olio di girasole
• 1l di brodo di verdura
• 500g di albicocche
• 600g di pomodori, ad es. ramati, datterini o Marsanino
• 2 prese di zafferano
• sale
• pepe
• 2 cucchiai di mandorle salate affumicate
• 40 g di crescione d’acqua​

Procedimento
Pelate la patata e tagliatela a pezzettini. Tritate finemente la cipolla. Fate appassire entrambi nell'olio. Bagnate con il brodo e lasciate sobbollire per ca. 20 minuti. Dimezzate le albicocche, snocciolatele e tagliatele a pezzetti, insieme con i pomodori. Aggiungete i due ingredienti al brodo, lasciate sobbollire ancora per ca. 10 minuti. Frullate la minestra con un frullatore a immersione. Conditela con lo zafferano, sale e pepe. Lasciate intiepidire la zuppa, poi mettetela in frigo per ca. 2 ore.
Poco prima di servire, frullate nuovamente il gazpacho. Tritate le mandorle e distribuitele sulla minestra insieme con il crescione. Servite subito

Le albicocche secche: un concentrato di ferro e potassio

In commercio si trovano anche le albicocche secche che sono un’eccezionale fonte di ferro e di potassio (ne contengono più di quelle fresche). Fra la frutta disidratata sono quelle con la più alta percentuale di proteine. Quindi perfette come snack snellente nella dose di 2-3 pezzi. Meglio però scegliere un prodotto bio, perché altrimenti le albicocche potrebbero essere trattate con biossido di zolfo (E 220) per evitare che marciscano; in persone allergiche o sensibili, questa sostanza può scatenare attacchi di asma.

Le albicocche secche: le proprietà

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Le albicocche in cucina
Le albicocche fresche possono essere servite come spuntino, a colazione o usate per insalate e frullati. Puoi anche impiegarle per realizzare mousse light (basta frullarle con ricotta e cannella), torte per la colazione (uno strato di pasta sfoglia ricoperto di albicocche a tocchetti e cotto in forno per 15-20 minuti) e confetture.



Torta alle albicocche
Una golosa torta che risplende come il sole, ricca di albicocche e mandorle in pasta e a scaglie. Il tocco di glassa la rende ancora più splendente.

Ingredienti per ca. 8 persone
per 1 tortiera apribile di ca. 24 cm Ø

• burro e farina, per la tortiera
• 200g di burro, morbido
• 100g di zucchero greggio
• 150g di pasta di mandorle
• 4 uova
• 1 pizzico di sale
• 200g di farina
• 2 cucchiaini di lievito in polvere
• 750g d’albicocche
• 25g di mandorle a scaglie
• 50g di zucchero a velo
• 3 cucchiaini di succo di limone

Procedimento
Scaldate il forno a 180 °C. Foderate il fondo della tortiera con carta da forno, imburrate e infarinate il bordo.
Con uno sbattitore elettrico, mescolate il burro con lo zucchero, la pasta di mandorle, le uova e il sale per ca. 5 minuti, fino a ottenere una crema chiara. Incorporate setacciando la farina e il lievito. Versate l'impasto nella tortiera.
Dimezzate le albicocche, snocciolatele e tagliatele in quattro. Distribuite la frutta sulla torta. Spargete le mandorle a scaglie sulle albicocche e cuocete la torta nella parte bassa del forno per ca. 55 minuti. Sfornate e lasciate intiepidire. Sformate la torta e lasciatela raffreddare su una griglia.
Mescolate lo zucchero a velo con il succo di limone in modo da ottenere una glassa densa. Distribuitela sulla torta e lasciatela asciugare.

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Marmellata di albicocche alle spezie

Oltre alle albicocche, questa marmellata vanta ingredienti particolari quali la limetta, l'arancia, la cannella, la vaniglia e lo zafferano. Ottima con la treccia di pane, il pane scuro e il formaggio e quindi la scelta ideale per il vostro brunch!
Ingredienti
Conserve per 4 vasi per conserve da 3 dl

• 1kg di albicocche ben mature
• 1 limetta
• ½ arancia
• 1 bastoncino di cannella piccolo
• 600g di zucchero
• 2 baccelli di vaniglia
• 5 stimmi di zafferano​
  

Procedimento
Snocciolate le albicocche. Levate uno strato sottile di scorza alla limetta e all’arancia. Mettete la scorza e la cannella in un infusore per tè a forma d’uovo. Spremete gli agrumi e, in una pentola grande e ampia, mescolate bene il succo con lo zucchero e le albicocche. Lasciate riposare per ca. 30 minuti. Unite l’infusore a uovo con le spezie e la scorza, i baccelli di vaniglia e lo zafferano. Portate a ebollizione il tutto. Lasciate bollire a fuoco medio per ca. 30 minuti, rimestando di tanto in tanto.
Togliete dalla pentola l’infusore a uovo e i baccelli di vaniglia. Versate la marmellata nei vasetti, dopo averli sciacquati con acqua bollente. Chiudete subito ermeticamente e capovolgete per alcuni minuti. Lasciate raffreddare lentamente.

Spiedini d’agnello con albicocche
​​
Ingredienti per 12 persone 

• 2,4 kg di gigot d’agnello disossato
• 9 spicchi d’aglio
• 6 cucchiai di curry in polvere
• 3 dl di succo d’arancia
• 60 g di zucchero greggio
• 3 cucchiai d’aceto
• 3 cucchiaini d’amido di mais
• 60 albicocche secche
• 6 cipolle
• sale
• pepe

Procedimento
Tagliate il gigot d’agnello a cubetti di ca. 2 cm e metteteli da parte. Per la marinata, schiacciate l’aglio in una padella. Aggiungete il curry, il succo d’arancia, lo zucchero, l’aceto e l’amido di mais e portate a ebollizione. Fate intiepidire un poco la marinata. Immergete i cubetti di carne nella marinata tiepida e lasciate marinare per ca. 1 ora. Ammollate le albicocche per ca. 1 ora in acqua tiepida. Tagliate le cipolle a spicchi larghi ca. 5 mm.
Infilzate la carne, gli spicchi di cipolla e le albicocche sugli spiedini, alternandole, e condite con sale e pepe. Grigliate gli spiedini d’agnello per ca. 10 minuti a fuoco medio-alto, spennellandoli regolarmente con la marinata.

Gelato all’albicocca e allo yogurt
​
Ingredienti per ca. 8 persone

• 
  
• 50g di lamponi surgelati
• 300g d’albicocche surgelate
• 120g di zucchero a velo
• 2 cucchiai di miele liquido
• 250g di doppia panna
• 100g di yogurt greco al naturale
• Coni per gelato​

Procedimento
Versate in una ciotola i lamponi surgelati e spezzettateli in piccoli pezzettini, ad esempio con un pestello. Congelate di nuovo.
Fate scongelare un po’ le albicocche e dividetele in quarti. Versatele in un recipiente col bordo alto con lo zucchero a velo e riducete in purea con il tritatutto. Unite il miele, la panna e lo yogurt e rimestate finché la massa diventa cremosa. Incorporate i lamponi. Trasferite la massa in contenitori a chiusura ermetica. Fate congelare per almeno 6 ore.
Servite il gelato nel cono. Tuffate il bordo del cono nel cioccolato fuso, cospargete con perline di zucchero e farcite di gelato.

Bistecca di maiale con albicocche e feta
​
Ingredienti per 6 persone

• 6 bistecche di lonza di maiale marinate di 150 g ciascuna

• 4½ albicocche

• 150g di feta

• 1½ cipolle rosse

• ¾ di limetta

• 1½ cucchiai d’olio d’oliva

• sale

• pepe

Procedimento
Grigliate le bistecche da entrambi i lati per ca. 10 minuti. Nel frattempo, dimezzate le albicocche, snocciolatele e tagliatele a dadini. Unite la feta sbriciolata. Tagliate la cipolla ad anelli sottili. Cospargete le bistecche con i dadini di albicocca, la feta e gli anelli di cipolla. Irrorate la carne con un po' di succo di limetta e l'olio d'oliva. Condite con sale e pepe. Accompagnate con un'insalata verde.

Succo di albicocca fatto in casa senza zucchero

Ingredienti: 
1kg di albicocche mature;
​50g di radice di zenzero
Priva le albicocche del nocciolo, quindi tagliale a tocchetti e metile in una casseruola in acciaio inox. Unisci 2 tazze di acqua e porta a ebollizione. Unisci lo zenzero a fettine sottili e lascia bollire lentamente per 5 minuti. Quindi frulla con il frullatore a immersione, fai bollire per altri 3 minuti su fiamma bassa, poi imbottiglia e chiudi ermeticamente. Quando sono fredde, metti le bottigliette in frigo: una volta aperte, il succo va bevuto subito. Se le bottiglie sono chiuse, il succo si conserva per una ventina di giorni.
​
Frullato contro la fame nervosa
Frulla 2 carote, 2 albicocche mature, 2 fettine di melone, mezza tazza di latte di riso e una banana. Unisci un cucchiaino di semi di girasole e 2 cubetti di ghiaccio. Bevi subito per evitare l’ossidazione dei preziosi nutrienti di questa preparazione.

Una ricerca condotta alla University of California, partendo dalla possibilità che la fibra aiuti l'organismo a normalizzare i livelli di colesterolo, ha studiato i diversi effetti nel sangue di fibre provenienti da varie tipologie di frutta. Lo studio ha selezionato un campione di uomini adulti con tassi di colesterolo leggermente alti.
I risultati hanno evidenziato che, inserendo dodici albicocche secche nella dieta giornaliera del gruppo campione, si sono registrati abbassamenti del colesterolo LDL, quello "cattivo", in misura maggiore rispetto ai periodi in cui venivano somministrati altri frutti. Gli stessi risultati si sono ottenuti con un equivalente di prugne secche.
Uno studio pubblicato dall'American Cancer Society sostiene che le albicocche, e altri alimenti ricchi di betacarotene come le carote, possono ridurre il rischio di cancro alla laringe, esofago e polmoni. Quattro albicocche medie contengono il 100% della dose giornaliera raccomandata di betacarotene, un potente antiossidante che il nostro corpo converte in vitamina A.

L'ALBICOCCA IN CUCINA

• Fresca: come spuntino o dessert.
• Centrifugata: per ottenere ottimi succhi naturali.
  
• Candita: per preparare dolci.
  
• Cotta: per preparare composte, confetture e dolci.
  
• Sciroppata: cotta in acqua, zucchero ed eventualmente liquore, per conservarla.
  
• Essiccata: da consumare come merenda.

Consigli per l'acquisto
Se sono mature non si digeriscono.
Quando acquistate le albicocche, devono presentarsi morbide al tatto (ma non molli), profumate, ed avere buccia liscia e vellutata, priva di ammaccature o grinze; il colore deve risultare intenso ma non verde(che è indice di scarsa maturazione) e non deve presentare macchie scure o verdastre o punti gialli i quali indicano che l'albicocca è ancora acerba. Attenzione quindi a non comprare troppo acerbe, in quanto difficili da digerire, oppure acquistatele leggermente acerbe e tenetele fuori dal frigo al fresco

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